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Apr

Smart city Covid-19, dopo l’emergenza spazio agli edifici cognitivi

Angelo Luigi Camillo Ciribini, responsabile dell’eLux Lab dell’Università degli Studi di Brescia, con una lettera aperta alla comunità del building propone di affrontare l’emergenza Covid-19 anche con uno sguardo al medio periodo, mettendo a frutto l’esperienza fatta in questi giorni.
(Nella foto Siemens, Aspern, il sobborgo di Vienna completamente edificato in logica smart city).
Lo fa, osserva, in un momento in cui in tutti gli atenei italiani si stanno raccogliendo le competenze multi-disciplinari per approntare soluzioni di monitoraggio a distanza, serve rivolgere le attenzioni anche alla prospettiva del medio periodo, ossia verso gli edifici cognitivi.
L’ottica del suo contributo è quella di bilanciare valutazioni emergenziali Covid-19 e post-emergenziali, contemperando le iniziative fra tutela della salute pubblica e realizzazione di strutture cognitive.
Presso l’Università degli Studi di Brescia, dice Ciribini, ci si sta attivando su un approccio iTest, Trace and Treat, in merito alla situazione emergenziale, attingendo a tutte le possibili competenze scientifiche delle aree mediche e ingegneristiche.
Ma per il professore è possibile già svolgere riflessioni sulla salute pubblica del futuro tra soluzioni accentrate e decentrate relative all’assistenza e alla cura socio-sanitaria, sulla quale occorre, ovviamente, rinviare agli esperti disciplinari.