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Apr
Federcostruzioni celebra la giornata del Made in Italy con l’evento “L’impegno della filiera delle costruzioni per la decarbonizzazione: la tutela del Made in Italy”
Federcostruzioni (federazione della filiera costruzioni di Confindustria) ha celebrato al Politecnico di Napoli, lunedì 15 aprile, la giornata del Made in Italy con un evento dal titolo “L’impegno della filiera delle costruzioni per la decarbonizzazione: la tutela del Made in Italy”.
SAIE ha patrocinato il convegno “L’impegno della filiera delle costruzioni per la decarbonizzazione: la tutela del Made in Italy”.
“Questo incontro – ricorda la presidente di Federcostruzioni, ingegner Paola Marone – è anche il primo di un percorso celebrativo per i 15 anni di attività della nostra organizzazione. La manifestazione di Napoli – prosegue Marone – ha offerto un’occasione di confronto delle principali federazioni associate, con le istituzioni nazionali e regionali, le imprese e i professionisti che operano nella federazione, sulla necessità di valorizzare la filiera italiana delle costruzioni e dei relativi materiali, forte di una tradizione di eccellenza grazie anche a un proficuo rapporto con il mondo della ricerca, quale garanzia di sicurezza e sostenibilità, anche alla luce dell’ambiziosa sfida per la decarbonizzazione”.
L’edilizia riveste infatti un ruolo chiave nella transizione verso un modello a zero emissioni.
Le associazioni di Federcostruzioni presenti alla tavola rotonda di Napoli hanno individuato le road map per raggiungere la “carbon neutralità” entro il 2050 attraverso la continua ricerca dell’efficienza energetica con energia rinnovabile (idrogeno e energia elettrica rinnovabile) senza ignorare l’energia nucleare e le attività di cattura e stoccaggio della CO2.
Questo percorso – è stato ribadito – prevede investimenti ingenti che necessitano di una visione strategica per garantire che misure e risorse messe in campo diventino un volano di sviluppo della capacità produttiva manifatturiera italiana.
La strada verso gli obiettivi ambientali europei al 2050 e l’attuazione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (in sigla Pniec), molto impegnativi per il comparto, non è priva di rischi per la competitività delle imprese, in quanto le aziende energivore nazionali ed europee si trovano in posizione di svantaggio, rispetto a quelle extra-EU che non condividono le stesse normative ambientali e costi energetici.
In questo senso Federcostruzioni chiede che sia preservata la competitività nei confronti delle importazioni dai paesi extra-EU attraverso il meccanismo detto “CBAM” volto ad impedire che le merci importate da Paesi extra-UE godano di un indebito vantaggio competitivo dovuto all’assenza di costi legati alla decarbonizzazione nei rispettivi Paesi d’origine, contrariamente a quanto avviene nell’Unione Europea.
Il CBAM deve essere adeguato – a giudizio di Federcostruzioni – anche per le esportazioni attraverso misure compensative. Così come pianificato rischia di partire solo nel 2026, dunque in ritardo, con un inizio debole.
Vanno valorizzati inoltre i prodotti italiani, come già avviene in parte con i Criteri ambientali minimi in Edilizia e il nuovo Codice degli Appalti. L’indirizzo – ribadisce da Napoli Federcostruzioni – deve trasformarsi in disposizione efficaci e giustamente remunerate per la promozione di forniture che rispettano i severi regolamenti dell’Unione europea.
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