AIDI partecipa alla prossima edizione di SAIE (9-12 Ottobre 2024, Bologna) con un convegno che approfondirà il tema della Cultura della Luce e del comfort per un minimo impatto ambientale. Ci vuole anticipare alcune tematiche che presenterete in fiera?
In ambito edilizio, accade spesso che l’illuminazione non sia considerata, sin dalle prime fasi di progettazione, insieme a tutti gli altri aspetti costruttivi e funzionali dell’edificio, ma bensì si ritiene di potere effettuare delle scelte in ambito illuminotecnico solo a valle delle altre attività decisionali e progettuali. Accade talvolta anche che la scelta e la collocazione degli apparecchi, soprattutto nel terziario, sia effettuata dal progettista dell’impianto elettrico che non sempre possiede le competenze riguardanti la qualità degli ambienti luminosi e che, per conseguire risparmi energetici ed economici, dovendo comunque rispettare delle normative, applica due principali strategie: utilizzo di apparecchi e sistemi a basso costo e sorgenti caratterizzate da elevata efficienza luminosa. In realtà, l’illuminazione è ben più complessa e riguarda in primis la salute e il benessere degli occupanti. Quando disponibile, la luce naturale è da preferire, ma non può prescindere dall’integrazione con quella elettrica se necessario ed inoltre, per il benessere degli occupanti, la luce deve essere dinamica. Ecco, in fiera porteremo i temi che riguardano i vantaggi associati alla qualità dell’illuminazione negli edifici, proporremo buone pratiche e presenteremo le tecnologie oggi disponibili per la realizzazione e gestione di sistemi che garantiscano elevato comfort e basso impatto ambientale.
Quali sono secondo AIDI i temi chiave della sostenibilità nel settore dell’illuminazione?
Per quanto riguarda la sostenibilità, vi sono due temi principali da considerare, entrambi oggetto di attenzione da parte di AIDI:
- L’impatto ambientale degli apparecchi di illuminazione e degli impianti, che comprende la scelta delle materie prime, la possibilità di riciclo, il loro smaltimento, la sostituzione anche parziale, la rifunzionalizzazione, ecc.; in altre parole, la valutazione del ciclo di vita di sistemi e componenti. Sia i produttori che i progettisti, attraverso le loro scelte, non possono non tener conto di questo, anche grazie alle norme sempre più stringenti.
- L’impatto sull’ambiente dovuto al funzionamento degli apparecchi e qui si torna alla progettazione e realizzazione di impianti di elevata qualità, sia per gli interni che per gli esterni. Oggi i sistemi di controllo automatico, se ben calibrati, possono offrire delle ottime possibilità per ridurre le emissioni di carbonio e, più in generale, l’impatto dell’illuminazione sull’intero ecosistema.
Ci parli delle principali attività di AIDI e del suo ruolo di guida nel diffondere il tema della cultura della luce.
AIDI è un’associazione culturale che, fin dalla sua fondazione nel 1959, svolge una costante azione di informazione per la diffusione della conoscenza e della cultura della luce intesa in modo sempre più ampio e trasversale e delle tematiche connesse al mondo dell’illuminazione.
In particolare, AIDI, presente con le sue sezioni su tutto il territorio nazionale, svolge attività didattica, culturale e di divulgazione; istituisce propri comitati e commissioni di studio; mantiene rapporti con enti, associazioni, centri di ricerca, partecipa a commissioni nazionali e internazionali che, in Italia e all’estero, svolgono attività connesse con lo sviluppo degli studi e delle applicazioni dell’illuminazione.
Laura Bellia
Presidente AIDI