Per definizione, un impianto di sicurezza deve garantire la piena operatività h24, anche in presenza di imprevisti come un black-out elettrico e l’assenza di connessione a internet per la gestione da remoto e l’invio delle notifiche in caso di allarme. Mentre gli impianti di antintrusione hanno a disposizione una o più batterie tampone che forniscono temporaneamente l’alimentazione necessaria al funzionamento dei vari componenti (centrale, sirene, rivelatori, ecc.), anche in caso di guasti alla rete, cortocircuiti accidentali o sabotaggi, i sistemi di videosorveglianza ne sono quasi sempre sprovvisti.
Questo significa che un malintenzionato può mettere fuori uso le telecamere e la registrazione dei filmati semplicemente disattivando il contatore oppure un interruttore del quadro elettrico, quasi sempre a portata di mano e spesso in posizione esterna lontano dalle telecamere, oppure impedire la visione da remoto tagliando il doppino di rame o il cavo in fibra ottica che trasporta la connessione a internet.
Per impedire tutto questo e rendere l’impianto di videosorveglianza più sicuro, affidabile ed a prova di sabotaggi, esistono diverse soluzioni che illustreremo in questo articolo, da approntare in fase di progettazione (a volte anche successivamente) senza troppe difficoltà ed a costi contenuti.