L’impatto della pandemia da Covid-19 è stato di proporzioni inedite nella storia recente, ed è inevitabile pensare a come si evolveranno gli spazi di lavoro quando la fase emergenziale sarà alle spalle.
Secondo gli architetti di D2U l’orientamento sarà verso un “physical-smart office”, per tornare a lavorare in sicurezza dopo l’emergenza Coronavirus.
Gli spazi dovranno essere ripianificati ed adattati, secondo le norme di distanziamento e la densità di persone per locale. Sarà altresì necessario ripensare gli open space: il concetto di privacy dovrà essere rivisto, bilanciando la necessità di privacy e distanziamento con l’importanza della socializzazione e del confronto.
Gli spazi di lavoro attuali andranno ridisegnati: dall’open space che garantiva la migliore ottimizzazione d’uso dello spazio si passerà all’open space rimodulabile facilmente a seconda delle persone presenti e delle normative sulle distanze; anche gli arredi dovranno subire un’evoluzione in chiave di protezione individuale, senza per questo tornare ai cubicles americani anni ‘60.