È evidente che la digitalizzazione stia entrando oggi nel cantiere con una certa qual intensità.
In realtà, tale ingresso sollecita alcuni interrogativi sulla struttura reticolare dei soggetti imprenditoriali coinvolti nei raggruppamenti temporanei, sulla loro capacità di creare consorzi stabili e di agevolare processi aggregativi, sulla lunghezza delle catene di fornitura, sul ruolo che l’impresa (generale?) di costruzioni possa giocarvi, e così via.
Di fatto, a prescindere dalla tipologia delle imprese di costruzioni, che vede differenti condizioni in essere, si tratta di comprendere in che misura le logiche relative all’organizzazione, alla commessa e al cantiere possano creare una sorta di interoperabilità attinente alle singole aree dell’azienda e alle differenze sfere di competenza.
Digitalizzare il cantiere significa, infatti, ragionare sull’identità dell’impresa di costruzioni e di installazioni, sul suo ruolo in catene del valore che si immaginano mutare, nelle quali riallocare i diversi attori: oltre all’impresa, lo studio o la società professionale, l’azienda produttrice, il distributore commerciale, e così via.
Il cantiere digitale è, sarà, dunque, il riflesso della riconfigurazione degli assetti, tale per cui i termini autonomazione e sincronizzazione, caratteristici della quarta rivoluzione industriale, acquisiscono sensi e conseguenze potenzialmente dirompenti…Continua a leggere l’articolo»
Fonte www.01builduing.it