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Lug

Il decreto Semplificazioni approvato per edilizia e costruzioni civili è un buon punto di partenza

È davvero una estate rovente, urbanisticamente parlando. Per due mesi il l’argomento primario è stato il Superbonus del 110%, dovremmo dire la nuova famiglia di ecobonus e sismabonus istituita a livello straordinario, per rilanciare l’edilizia. Infatti il comparto delle costruzioni con la ferma obbligatoria del Covid-19 ha subito uno stop forzato aggiungendo un ulteriore situazione di criticità e incertezze.

Da oltre un mese il Governo aveva preannunciato anche l’avvio di una stagione di semplificazione a favore dell’edilizia privata e lavori pubblici, e si è manifestata (ancorché con un certo ritardo rispetto ai preannunci lanciato).

Il tanto conclamato Decreto Semplificazioni è diventato realtà, è stato pubblicato in G.U. con n. 76/2020 e contiene effettivamente diverse modifiche in ambito di edilizia e costruzioni civili. Una consistente parte di novità annunciate è stata confermata, cioè una serie di modifiche anche innovative al Testo Unico per l’edilizia D.P.R. 380/01 e alla L. 241/90 sul regime delle procedure amministrative.

Invece sono rimasti delusi coloro che attendevano profonde riforme al regime sanzionatorio e repressivo per illeciti e abusi edilizi.

Inizialmente sembrava dovesse cambiare la condizione di doppia conformità per le sanatorie edilizie previste dagli articoli 36 e 37 del D.P.R. 380/01, cosa che invece non è avvenuta; “qualcuno” delle istituzioni ha bollato questa innovazione, assieme ad altre modifiche simili complementari, come una sorta di “condono edilizio”.

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