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Intervista a Isolcore

Intervista a Isolcore, sponsor della seconda tappa dei SAIE Lab 2024, in programma a Firenze l’8 maggio

Al via la nuova edizione dei SAIE LAB, Laboratori Itineranti del saper fare, che attraverseranno l’Italia passando per Ancona, Firenze, Verona, Bari fino ad arrivare a SAIE Bologna (9-12 ottobre 2024).

Incontriamo Niccolò Zelandi, CEO Isolcore, che sarà sponsor dell’evento di Firenze.


Per aumentare le opportunità di connessione all’interno della sua community, anche quest’anno SAIE organizza i SAIE Lab, eventi sul territorio di avvicinamento alla fiera. Isolcore partecipa al focus di Firenze dedicato alla Riqualificazione, risanamento e restauro degli edifici storici: cosa offrite di nuovo e innovativo per questo particolare settore?

ISOLCORE, grazie al suo pannello isolante sottovuoto “CZ”, offre un’ottima soluzione in materia di riqualificazione energetica anche di edifici storici vincolati come nel centro di Firenze. Grazie al suo minimo spessore di solo 1 cm ma con prestazioni termiche pari a 20 cm di isolamento in lana di roccia o 17,5 cm di EPS, permette di non apportare modifiche estetiche agli edifici soprattutto in caso di fregi sulla facciata, persiane, piane o soglie in marmo o pietra, etc. Abbiamo risolto anche molti problemi di isolamento di facciate che danno sul marciapiede o sulla strada dove il Comune non permetteva di installare un cappotto tradizionale infatti rimuovendo l’intonaco esistente per i primi 3 metri (o dell’intera facciata) restiamo all’interno dei 2 cm di tolleranza concessi dal Comune.

In caso di isolamento delle coperture invece non si devono modificare i prospetti delle facciate in quanto non si alza la linea di gronda, risolvendo così molte problematiche e diventando spesso l’unica soluzione. In molti edifici storici con facciate in mattone o pietra facciavista permette di isolare dall’interno senza portare via spazio prezioso nelle stanze.

Quanto è importante per la vostra azienda la connessione con il territorio?

ISOLCORE è molto legata anche alla Regione Toscana sia perchè si avvale di distributori /magazzini edili sul territorio per la vendita dei propri prodotti, sia perchè collabora con molti studi tecnici e amministratori di condominio. Negli ultimi anni teniamo dei convegni presso l’ordine degli architetti di Firenze dove facciamo formazione circa i nostri prodotti, i campi di impiego e metodi di applicazione.

Stiamo anche collaborando ed in piccola parte sostenendo il progetto di un nuovo teatro che verrà ristrutturato nella zona di Arezzo in collaborazione con una Onlus che sta portando avanti il progetto.

Ci racconti qualche progetto/intervento/case history particolarmente interessante che avete realizzato sul territorio toscano…

Sono stati realizzati parecchi interventi con il nostro pannello sottovuoto anche nel territorio toscano, sia per l’isolamento di coperture, di terrazzi, pareti esterne e pavimentazioni.

Un cantiere che ci ricordiamo in particolar modo riguarda un’abitazione a Montemurlo (PT) dove il nostro pannello sottovuoto (CZ) ed il nostro aerogel (Nanofelt), sono stati utilizzati sia per l’isolamento di una falda del tetto, sia per isolare i soffitti dell’altra falda dove non si poteva accedere dall’esterno, sia i pavimenti al piano terra perchè non si volevano usare altri materiali a spessore .

Il tecnico aveva scelto di utilizzare i nostri prodotti per le straordinarie prestazioni termiche avendo inoltre l’esigenza di non ridurre le altezze interne e di non alzare il tetto, e quindi tutte le linee di gronda, velux etc.

Un altro cantiere è stato una villa singola dove è stato utilizzato il pannello sottovuoto CZ sia per isolare le facciate esterne, sia tutte le pavimentazioni delle terrazze.
Il pannello CZ è stato posato dietro ad una classica controparete in fibrocemento che è stata poi rasata e dato intonachino finale con colore a scalta. L’ingombro totale è stato di soli 3,5 cm. Il cliente ha scelto questa soluzione per non dover modificare soglie , piane in marmo, grondaie, tubi del gas, cavi Enel , persiane etc; l’ha scelto anche per avere una soluzione che non teme la grandine essendo l’isolante protetto dalla lastra in fibrocemento.
Sulla pavimentazione delle terrazze è stato demolito il massetto esistente, posato il pannello CZ e poi fatto il nuovo massetto di 5,5 cm. L’isolante ha così comportato un aumento di spessore di 1 solo cm rispetto a come era precedentemente realizzata la pavimentazione, non comportando problemi con soglie, porte finestre e altezze dei parapetti.

Sono stati fatti anche diversi condomini sia su tutte le pareti esterne che soffitti di garage e portici, ma soprattutto isolato le pareti delle terrazze dove i condomini non volevano stringere ulteriormente e portare via spazio prezioso nei poggioli, cosa che sarebbe successa se si fosse utilizzato un cappotto tradizionale da 10-12-14 cm.

In alcuni palazzi storici in centro dove le facciate erano in pietra facciavista, è stato deciso di utilizzare il pannello sottovuoto CZ per isolare le pareti dall’interno, non potendo variare l’estetica della facciate e non volendo ridurre gli spazi interni delle stanze.

Un altro caso particolare è stato l’isolamento di una facciata di una piccola palazzina che dava su un marciapiede e non avendo il permesso dal Comune per applicare un tradizionale cappotto a spessore è stato optato per rimuovere l’intonaco vecchio della facciata per i primi 3 m di altezza dal livello strada e incollare i pannelli CZ e la struttura metallica da 1,5 cm direttamente sulla muratura. In questo caso si sono recuperati 2 cm dell’intonaco rimosso ed il nostro pacchetto sporgeva così di solo 1, 5 cm (anzichè dei 3, 5cm che è il pacchetto a basso spessore per le pareti esterne).
In questo modo era stata rispettata la tolleranza dei 2 cm che concedeva il Comune.

 


Niccolò Zelandi
CEO Isolcore