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Intervista a Lorenzo Orsenigo, presidente AIS

AIS partecipa alla prossima edizione di SAIE (9-12 Ottobre 2024, Bologna) con un convegno che approfondirà il tema delle Infrastrutture Sostenibili. Ci vuole anticipare alcune tematiche che presenterete in fiera?

Come AIS l’edizione di quest’anno del SAIE costituisce l’occasione per proporre una lettura di come nell’ultimo triennio anche nel nostro Paese si è assistito ad una accelerazione sul fronte delle infrastrutture per quanto riguarda sia la progettazione che la realizzazione in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità. Dal varo delle linee guida sul Piano di fattibilità tecnica economica (PFTE) al nuovo codice dei contratti pubblici, fino agli aggiornamenti sul fronte dei CAM, seppure con cautela e con qualche carenza interpretativa, abbiamo assistito a importanti passi avanti. E in questo avanzamento un ruolo lo abbiamo avuto anche noi. Per entrare più nel dettaglio, al SAIE l’11 ottobre ci confronteremo su alcuni aspetti di particolare rilevanza per dare concretezza in termini di risultati agli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Unione europea. Ne richiamo soltanto due. Il primo riguarda il cantiere sostenibile, dove per quella data potremmo disporre di una PdR UNI redatta sulla base di un grande lavoro sviluppato da oltre 100 tecnici in rappresentanza di circa 30 dei principali nostrisoci. Il secondo riguarderà la crescente importanza di confrontarsi come filiera sugli ESG in un’ottica di dialogo e interazione tra infrastrutture e finanza sostenibili.

Quali sono secondo AIS i temi chiave della sostenibilità delle infrastrutture?

Per noi perseguire l’obiettivo di pianificare, progettare, realizzare e gestire infrastrutture sempre più sostenibili significa soprattutto guardare a quattro priorità. La prima attiene alla misurabilità e quindi all’importanza di fare riferimento a protocolli e a strumenti di valutazione quantitativi anche in una logica di rating. Il secondo è strettamente collegato e riguarda l’importanza di promuovere una sempre maggiore diffusione di modelli digitali così da consentire la gestione di una moltitudine di dati, altrimenti impossibile. Fondamentale è, inoltre, sostenere il ricorso sempre più ampio di prodotti e materiali green. Infine diventa sempre più urgente poter contare su una qualificazione dei diversi attori chiamati ad intervenire lungo il processo di progettazione, costruzione e gestione di infrastrutture sostenibili. Una qualificazione che ha i suoi riferimenti nei criteri ESG e che richiede pertanto di dotarsi di strumenti di valutazione affidabili, credibili e comparabili.

Ci parli dei Position paper AIS: quali documenti avete realizzato e quali sono gli obiettivi?

I Position paper sono il cuore della nostra attività. Dalla costituzione di AIS, nel 2020, abbiamo prodotto e divulgato fino ad oggi 7 documenti. Con alcuni di essi – come ci viene riconosciuto da molti operatori, ma anche dalle principali stazioni appaltanti e da alcune istituzioni – stiamo contribuendo ad orientare il mercato delle infrastrutture nella direzione della sostenibilità. Ho accennato al cantiere sostenibile e al tema degli ESG e della digitalizzazione, ma voglio qui ricordare anche i due Position paper più recenti, in particolare quello dedicato allo Stakeholder Engagement oggi quanto mai di attualità in una fase di grande fermento grazie anche alle risorse messe a disposizione dal PNRR. Con questo documento spostiamo l’attenzione dal “dibattito pubblico” e quindi dalla fase progettuale a quella della pianificazione e delle scelte iniziali, mettendo al centro l’ascolto dei diversi interessi a monte della soluzione progettuale. L’ultimo documento in ordine di tempo invece è dedicato al ruolo svolto dall’LCA, Life Cycle Assessment quale riferimento di valutazione e di analisi per valutare la sostenibilità non tanto dei singoli prodotti quanto dell’intera infrastruttura. Il Position Paper contiene anche proposte interessanti, quale, ad esempio, valorizzare il contenuto di CO2 dei prodotti nei bandi di gara, prendendo a riferimento quanto già adottato in Norvegia. Il che significa passare dal considerare “la sostenibilità come un costo” alla sostenibilità come un valore.

 


Lorenzo Orsenigo
Presidente AIS


 

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