Resilienza, ossia capacità di rispondere efficacemente al verificarsi di situazioni estreme, digitalizzazione e sicurezza: queste saranno le caratteristiche imprescindibili per lo sviluppo delle città del futuro. Ne parlano architetti, docenti, politici, decision maker.
Le città sono state messe a dura prova, soprattutto quelle ad alta densità demografica, evidenziando una serie di nuove criticità, superabili solo attraverso la messa in atto di strategia innovative per reinventare e riadattare alcune funzioni tradizionali al nuovo stato di fatto.
Sono fondamentalmente quattro gli aspetti su cui d’ora in poi sarà necessario focalizzarsi.
Innanzitutto, una maggiore attenzione all’ambiente e alla qualità della vita in generale, seguita da un più intenso utilizzo di tecnologie innovative, come la IoT, cui delegare il controllo del territorio per garantire il rispetto del distanziamento sociale. Pensiamo ai “cani robot”, piuttosto inquietanti a dire il vero, che a Singapore sono già operativi da diversi mesi, nei parchi e in altri spazi pubblici dove il rischio di assembramento è più alto.
Il terzo obiettivo, da raggiungere in tempi brevi, riguarda la rielaborazione della mobilità individuale e pubblica in un’ottica di smart mobility che assicuri un maggior monitoraggio dei flussi di spostamento. Infine, e certamente non ultime per importanza, ci sono le nuove sfide nel campo della gestione dei rifiuti, compresa la mole di oggetti monouso e di mascherine che nel tempo di produrrà e si accumulerà.