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Gestione cantieri Covid-19: protocolli per l’edilizia ai tempi del Coronavirus

Una rapida guida per capire come adeguare la gestione dei propri cantieri edili secondo le nuove norme di sicurezza Coronavirus, a partire dalle regole di comportamento fino ai dispositivi di protezione individuale, una panoramica per capire come andrà organizzato un cantiere a prova di Covid-19.


A due mesi dalla creazione della zona rossa di Codogno e dintorni, evento che ha poi portato ad un lockdown generalizzato, l’Italia si appresta a riaprire gradualmente le sue attività, tra cui quelle del settore edilizio.

Il 4 maggio corrisponde infatti alla data di avvio della cosiddetta “Fase 2”, momento in cui riapriranno i battenti di diversi settori produttivi come la manifattura, il commercio all’ingrosso, l’automotive e, non ultimo, i cantieri edili.

La pre condizione da rispettare per la riapertura dei cantieri post Coronavirus sarà però un rigido rispetto del protocollo di sicurezza Covid-19 per l’edilizia. L’obiettivo delle nuove regole è chiaramente quello di evitare il ritorno ad una diffusione del contagio, e il comparto dell’edilizia, fondamentale per la ripresa economica, non fa eccezione.

Regole di accesso ai cantieri per i fornitori esterni

Garantire la sicurezza dei cantieri significa prima di tutto regolamentare ingresso e transito dei fornitori con percorsi definiti e modalità precise. Eccone alcune tra le regole che andranno applicate per evitare contagi da Covid-19 in cantiere:

  • Gli autisti dei mezzi di trasporto sono invitati – durante la consegna della merce – a rimanere a bordo dei propri mezzi;
  • Nel corso dell’attività di carico/scarico merci, il trasportatore dovrà sempre tenere la distanza di sicurezza di almeno un metro dai lavoratori del cantiere;
  • Fornitori, trasportatori e altro personale esterno, in caso di necessità, devono utilizzare servizi igienici dedicati la cui pulizia è garantita quotidianamente;
  • Divieto di accesso al cantiere a tutti i lavoratori in caso di febbre, influenza o altri sintomi sospetti;
  • Misurazione obbligatoria della temperatura corporea del personale esterno, che non deve superare i 37,5°C;
  • Obbligo di accesso al cantiere con i dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti e visiere).

Discorso a parte va fatto se il datore di lavoro, per far raggiungere il cantiere edile ai suoi lavoratori, ha organizzato un servizio di trasporto; in tal caso va garantita la sicurezza durante ogni spostamento e, al fine di evitare assembramenti, è opportuno valutare orari flessibili e scaglionati per i dipendenti.

Sanificazione nei cantieri edili

Pulizia giornaliera, sanificazione degli ambienti e igiene personale sono tre norme importantissime per il contrasto al Coronavirus, indispensabili per garantire una adeguata sicurezza sul lavoro.

L’attività di sanificazione – per cui il Governo ha approvato un credito d’imposta – richiede che gli operatori di pulizia debbano essere dotati di dispositivi e indumenti specifici per lo scopo. La circolare del Ministero della Salute numero 5443 del 22 febbraio 2020, inoltre, descrive modalità e prodotti da seguire per lo svolgimento di questa attività.

La periodicità della pulizia verrà stabilita, in base alle caratteristiche e all’uso degli ambienti, dal datore di lavoro e dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (previa consultazione del medico aziendale e del responsabile del servizio di prevenzione).

Onde evitare fraintendimenti è bene però sottolineare che la sanificazione deve essere eseguita periodicamente:

  • in tutti i locali del cantiere;
  • negli spogliatoi e nelle aree comuni;
  • nei mezzi di lavoro con cabine di guida o di pilotaggio;
  • nelle auto di servizio e/o noleggio;
  • nelle gru e negli altri mezzi operanti in cantiere;
  • in tutti i locali esterni del cantiere utilizzati nell’attività lavorativa.

Tutti gli strumenti e gli attrezzi del cantiere dovranno inoltre essere puliti e opportunamente sanificati quotidianamente da eventuali tracce di Covid-19.

Norme igieniche e dispositivi di protezione individuale (DPI)

Altra pratica importantissima da rispettare, essendo una norma primaria anti contagio, è l’igienizzazione delle mani da parte dei lavoratori. L’imprenditore, a tal proposito, dovrà fornire il cantiere di gel detergente prima, durante e al termine della prestazione di lavoro. Il lavaggio delle mani deve infatti essere frequente, ma anche eseguito in modo minuzioso.

Di fondamentale importanza poi, per prevenire una diffusione del contagio, è anche l’uso delle mascherine protettive, dotazione che dovrà essere fornita a tutti i lavoratori e che dovrà essere utilizzata secondo le indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Qualora non dovesse essere possibile garantire la distanza di un metro, sarà poi necessario indossare, oltre alla mascherina, anche dispositivi di protezione aggiuntivi come guanti, occhiali protettivi, tute e cuffie conformi alle disposizioni delle autorità sanitarie. La produzione deve essere sospesa non appena venga rilevata la mancanza dei necessari dispositivi di protezione individuale.

Gestione degli spazi comuni in un cantiere Covid-19

L’accesso agli spazi comuni deve essere contingentato e sono consigliati inoltre, come accorgimenti di sicurezza aggiuntivi:

  • ventilazione continua dei locali
  • tempo ridotto di sosta all’interno di questi spazi
  • mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro

Anche spogliatoi e mense, annoverabili tra i principali “spazi comuni”, devono essere oggetto di una sanificazione quotidiana e minuziosa con appositi detergenti. Non bisogna però limitarsi a sanificare gli spazi, ma anche le apparecchiature utilizzate, come ad esempio le pulsantiere dei distributori di bevande, praticamente onnipresenti in cantieri e annessi uffici temporanei.

Persona sintomatica in cantiere: come comportarsi?

Partiamo col dire che ogni cantiere, per operare nel periodo post Coronavirus, dovrà dotarsi di un presidio sanitario attivo e, quando obbligatorio, di un servizio medico con pronto intervento.

Quando una persona o un lavoratore presente in cantiere sviluppa febbre, con temperatura superiore ai 37,5°, oppure sintomi di infezione respiratoria (in primis tosse) lo deve dichiarare immediatamente al datore di lavoro o al direttore di cantiere.

Venuto a conoscenza della notizia, il datore di lavoro dovrà procedere all’isolamento del lavoratore e avvertire immediatamente le autorità sanitarie preposte. L’impresa sarà poi chiamata a collaborare con le autorità per la definizione degli eventuali contatti stretti della persona eventualmente risultata positiva al tampone Covid-19. Ciò permetterà alle autorità di applicare le necessarie misure di quarantena nel cantiere e nei luoghi collegati a livello di contagio.

Nel periodo d’indagine il datore di lavoro, sulla base del protocollo stipulato per la sicurezza dei cantieri, potrà chiedere ai possibili contatti stretti del lavoratore sospetto positivo di lasciare cautelativamente il cantiere (e comunque secondo le indicazioni date anche dall’Autorità sanitaria).

Sicurezza e Coronavirus: a Saie Bologna un’area dedicata alla sicurezza nei cantieri

Dal 14 al 17 ottobre si terrà a Bologna la fiera internazionale dell’edilizia SAIE dedicata alle costruzioni, all’edilizia di cantiere, alla progettazione e agli impianti innovativi, evento importante per chi lavora nel mondo edile e vuole rimanere informato sulle novità del settore.

Quest’anno l’importanza di questo evento sarà ancora maggiore perché si andrà oltre il semplice aggiornamento professionale ma ci si confronterà e, soprattutto, sosterrà reciprocamente nell’affrontare e superare al meglio l’emergenza Coronavirus cercando di mantenere vivo e attivo l’intero tessuto edile italiano. In uno spazio dedicato al tema della sicurezza all’interno dei cantieri verranno presentati i temi più attuali in merito a normative, formazione, sicurezza uomo-macchina, sicurezza uomo-uomo, gestione della sicurezza post Coronavirus.

Vi aspettiamo a SAIE, la fiera delle costruzioni!

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