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Covid-19: occorre vasto programma d’infrastrutturazione digitale, culturale e strumentale degli edifici

L’edilizia scolastica è stata negli ultimi anni meritoriamente al centro dell’immaginario politico e sociale, sia per quanto concerne la nuova (ri)costruzione sia per quanto concerne il recupero: basti pensare alle numerose problematiche di carattere strutturale ed energetico messe in luce anche dalla ristrutturazione dell’anagrafe del patrimonio educativo.

In verità, ad esempio, le linee guida per la progettazione risalgono al 2013, a dimostrazione dell’attenzione rivolta al tema pure dai precedenti governi: si pensi al ministro Profumo, oggi a capo, tra l’altro, della Compagnia di San Paolo.

Erano gli anni, del resto, in cui accademici britannici quantificavano il contributo offerto dagli spazi e dai cespiti all’efficacia dell’insegnamento e nei quali all’Università degli Studi di Brescia s’iniziava a investigare e a sperimentare il tema dell’edilizia scolastica e universitaria di natura cognitiva.

In ogni modo, va ascritto al quel governo, così come a istituzioni quali, tra le altre, la Fondazione Agnelli, il merito di avere ulteriormente sensibilizzato l’opinione pubblica a riguardo.

Il Governo Renzi aveva, d’altronde, introdotto, accanto alla (controversa) riforma della buona scuola, nuovi meccanismi di coordinamento, in primo luogo, dei processi decisionali e dei flussi economico-finanziari, in relazione all’edilizia scolastica, oltreché aver aver valorizzato la dimensione edilizia declinata assieme a quelle pedagogiche, sociologiche e psicologiche, generando, ad esempio, una rivisitazione concettuale degli spazi, sotto l’espressione scuole innovative, già, peraltro, ben presente nelle sopra citate linee guida.

All’interno di questo quadro, ancora, la Regione Sardegna, innanzitutto, si è resa protagonista di un’iniziativa d’investimento sistematico sul patrimonio scolastico, in cui la digitalizzazione ha giocato un ruolo significativo.

Tutto ciò detto, la pandemìa dovuta al Covid-19 pone, allo stato attuale, tenendo in conto delle tempistiche relative alla disponibilità di terapie e di vaccini appositi, un quesito inerente alla riapertura delle scuole, che si presume possa ormai avvenire in occasione del nuovo anno scolastico.

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