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DPI e mascherine Covid-19 in cantiere: tipologie e indicazioni Inail

L’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e soprattutto di mascherine respiratorie è alla base delle norme anti Coronavirus da seguire all’interno dei cantieri edili, recentemente tornati in attività con la cosiddetta Fase 2 e l’allentamento del lockdown.

I dati attuali fanno pensare ad una lunga convivenza con il virus piuttosto che a una risoluzione in tempi brevi, quindi tutte le indicazioni del governo e dell’Inail in merito ai rischi da Covid-19 sono destinate ad accompagnare le attività lavorative, comprese quelle del settore edile, per molto tempo.

Questo significa che mascherine protettive e DPI saranno presenti all’interno dei cantieri per mesi o addirittura anni, rendendo necessarie non solo regole chiare ma anche un’applicazione attenta da parte di dipendenti e datori di lavoro.

Il rischio, infatti, non è solo per la salute delle persone eventualmente contagiate, ma anche per la tenuta economica delle attività stesse, costrette a chiudere per quarantena in caso di avvenuto contagio.

Per approfondire le direttive relative alla prevenzione del contagio da Coronavirus in ambito edilizio, leggete il nostro articolo sulla corretta gestione dei cantieri Covid-19.

Le indicazioni ministeriali riguardo i DPI per Coronavirus

La prima misura di protezione dei lavoratori all’interno dei cantieri edili è quella ormai nota del distanziamento fisico, ovvero il mantenere uno spazio di almeno 1-2 metri tra le persone.

Nel caso fosse impossibile tenere la distanza minima di sicurezza tra i lavoratori, per ragioni operative o di spazio, sarà necessario indossare gli opportuni Dispositivi di Protezione Individuale, principalmente mascherine ma anche occhiali e visiere.

Sul sito dell’Inail è presente una pagina dedicata ai DPI Covid utilizzabili nei luoghi di lavoro, compresa una tabella dei dispositivi autorizzati, periodicamente aggiornata e consultabile dai datori di lavoro per garantire la massima protezione dei propri lavoratori in cantiere.

La prima cosa da notare è che i Dispositivi di Protezione Individuale coinvolti nelle indicazioni Inail sono quelli relativi alla protezione da contagio aereo o da contatto, ovvero quelli indicati per la prevenzione dal contagio da Coronavirus. Di seguito le tipologie di DPI anti Covid previste dall’Inail.

  • Protezione degli occhi: Occhiali (DPI II cat.) e Occhiali a maschera (DPI III cat.) secondo la normativa UNI EN 166:2004
  • Protezione di occhi e mucose : Visiera (DPI III cat.) secondo la normativa UNI EN 166:2004
  • Protezione delle vie respiratorie: Semimaschera filtrante (norma UNI EN 149:2009), Semimaschera e quarti di maschera (UNI EN 140:2000) e Maschere intere (UNI EN 136:2000)
  • Protezione del corpo: Indumenti di protezione (DPI III cat) secondo le normative UNI EN 14126:2004 e UNI EN13688:2013
  • Protezione delle mani: Guanti monouso (DPI III cat) secondo le normative UNI EN 420:2010, UNI EN ISO 374-5:2017, UNI EN ISO 374-2:2020 e UNI EN 455

Nella tabella non si parla di Calzari per la protezione degli arti inferiori, presenti invece in un elenco precedente, probabilmente rimossi perché ritenuti non necessari all’interno di ambiti lavorativi non sanitari ad alto rischio di contagio.

L’importanza operativa dei DPI Covid all’interno dei cantieri è fondamentale perché, in caso di assenza di dispositivi idonei, non potendo essere garantita la sicurezza dei lavoratori al di sotto della distanza di 1 metro, l’attività lavorativa dovrà essere sospesa e si potrà ricorrere alla Cassa Integrazione Ordinaria fino a quando i dispositivi necessari non saranno resi disponibili dal datore di lavoro.

E se un’azienda ha a disposizione mascherine o altri dispositivi non presenti nell’elenco dell’Inail? In questo caso è necessaria una verifica. Vediamo come funziona l’iter previsto dall’Inail al riguardo.

Validazione dei dispositivi non presenti nell’elenco Inail

Qualora un imprenditore avesse a disposizione in cantiere o trovasse disponibilità dai propri fornitori di DPI non inclusi nell’elenco Inail ufficiale, dovrà inviare all’ente una richiesta ufficiale di validazione che faccia rientrare questi dispositivi all’interno della tabella ufficiale che verrà poi ovviamente aggiornata e costituirà la nuova base per i DPI Covid consentiti.

Contrariamente a quanto indicato in una fase iniziale, oggi la domanda di validazione dei DPI non deve più essere inviata via PEC ma attraverso l’apposito portale telematico approntato dall’Inail e accessibile dalla pagina “Validazione in deroga DPI Covid-19” del sito dell’Istituto.

Per accedere al servizio online è necessario registrarsi almeno come utente generico, mentre se si possiede già un account Inail il servizio è già disponibile.

La domanda da inviare attraverso il portale sarà composta da una (ennesima) autocertificazione e dalla seguente documentazione tecnica relativa al DPI da sottoporre a verifica:

  • relazione descrittiva completa del DPI e dell’uso cui è destinato con fotografie, disegni e schemi di progettazione e fabbricazione, comprensiva di:
    • valutazione dei rischi da cui il dispositivo vuole proteggere;
    • elenco dei requisiti essenziali di salute e di sicurezza applicabili al DPI;
    • riferimenti delle norme che sono state applicate per la progettazione e la fabbricazione del DPI specificando le parti che sono state applicate;
  • relazioni e relativi rapporti sulle prove effettuate per verificare la conformità del DPI ai requisiti essenziali di salute e di sicurezza applicabili e, se del caso, per stabilire la relativa classe di protezione;
  • copia delle istruzioni e delle informazioni per il datore di lavoro che, per i prodotti importati, potranno essere in lingua italiana oppure in inglese.

Le tipologie di mascherine anti Covid-19

La maggior parte dei DPI oggetto delle verifiche Inail sono mascherine, questo perché il contagio da Coronavirus passa principalmente per le vie respiratorie che vanno quindi protette adeguatamente.

Partiamo col dire che le mascherine svolgono una doppia funzione: proteggono chi le indossa dai patogeni esterni e le persone con cui si entra in contatto dall’essere contagiate, semplicemente ostacolando il passaggio di goccioline infette contenute nel respiro.

Le mascherine non solo altro che una barriera posta su naso e bocca: quanto più questa barriera è filtrante, tanto più la mascherina sarà protettiva. Abbiamo già parlato del controllo svolto dall’Inail rispetto all’efficacia dei dispositivi in commercio, ma vediamo ora di fare un po’ di chiarezza sulle tipologie di mascherine in commercio e le loro “famigerate” sigle.

Ecco un’utile infografica pubblicata dal Corriere della Sera che riassume le principali caratteristiche che distinguono le diverse mascherine, che vedremo poi in dettaglio per quanto riguarda l’utilizzo in ambito edilizio, soprattutto in cantiere.

tipologie-mascherine-cantiere-covid

Mascherine chirurgiche

Sono le mascherine più economiche e garantiscono protezione principalmente verso l’esterno e poco per chi le indossa. Per questo motivo sono state indicate dal Decreto Cura Italia come dispositivi di protezione validi per l’uso generale, ma non rientrano tra i DPI utilizzabili nei cantieri, come indicato dal Ministero Infrastrutture e Trasporti al punto 5 del Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri edili, testo di riferimento per le direttive relative ai cantieri circa la protezione dal Coronavirus.

Mascherine FFP1 o antipolvere

Sono mascherine professionali che filtrano fino all’80% di polveri e particelle di dimensioni superiori ai 0,6 micrometri, adatte ad essere utilizzate in ambienti di lavoro che non prevedono l’uso si aerosol tossici o fibrosi.

In situazioni normali sarebbero dispositivi idonei all’utilizzo in edilizia, purché in ambiti che non coinvolgano sostanze potenzialmente nocivi, ma l’attuale situazione sanitaria le rende inadeguate all’utilizzo in un cantiere Covid, vista la loro capacità filtrante limitata.

Mascherine FFP2 (anche N95 o KN95)

Sono mascherine con capacità bloccante superiore al 94-95% rispetto a particelle microscopiche anche potenzialmente tossiche, soprattutto grazie a particolari filtri attivi.

Mascherine FFP3 (anche N99, N100, KN99 o KN100)

Stesso discorso delle mascherine FFP2, ma in grado di filtrare fino al 98-99% delle particelle, in alcuni modelli anche di dimensioni fino a 0,3 micrometri. Le eccezionali caratteristiche di queste mascherine le rendono perfette per ambienti sanitari o lavorativi ad alto rischio.

Con o senza valvola?

Abbiamo parlato di quanto le diverse mascherine siano in grado di filtrare le particelle nocive, ma la distinzione fondamentale da fare, in cantiere come nella vita quotidiana in tempo di Coronavirus, è quella tra mascherine provviste o meno di valvola di espirazione.

Questa valvola permette la fuoriuscita di aria quando si respira, elemento che le rendeinefficaci, quando si tratta di proteggere le persone che ci circondano nel caso noi fossimo infetti (e sappiamo dai recenti studi che la maggior parte delle persone infette in circolazione sono asintomatiche, quindi inconsapevoli di essere portatrici del virus).

Le mascherine con valvola sono state pensate per ambienti industriali dove è necessario proteggere il lavoratore da polveri e fumi nocivi esterni, permettendogli allo stesso tempo di espirare in tutta comodità. In parole povere: le maschere con valvola non sono progettate per la protezione virale, infatti negli ospedali vengono sempre utilizzate maschere senza valvole o addirittura maschere isolanti con riciclo d’aria interno.

A questo proposito rileviamo che, proprio all’interno dell’elenco Inail dei DPI validati in deroga, sono presenti alcuni modelli di mascherina con valvola tra quelle permesse, non sappiamo se si tratta di modelli particolari che pur con la valvola, possono garantire un’adeguata protezione anche per gli altri.

Mascherine riutilizzabili (o quasi)

Fino ad ora abbiamo classificato le maschere in base alla loro capacità filtrante, ma un’altra caratteristica è quella di poter essere riutilizzate o meno, come indicato sulle mascherine stesse con le sigle R per riutilizzabile e NR per usa e getta. Su questo tema circola un po’ di confusione, visto che a livello tecnico questi dispositivi sono riutilizzabili solo in termini di secondo turno di lavoro, quindi non per un utilizzo continuato oltre la giornata.

Le uniche protezioni facciali davvero riutilizzabili sono le più complesse (e costose) maschere e semimaschere con filtri sostituibili che possono essere disinfettate e, una volta cambiato il filtro, nuovamente utilizzabili.

Non solo mascherine e DPI per proteggere i cantieri dal Coronavirus

Ricordiamo, in chiusura, che mascherine e dispositivi di protezione individuale non sono sufficienti a proteggere cantieri o altri luoghi di lavoro dal contagio da Covid-19 senza il rispetto di tutta una serie di regole e norme, anche di buon senso, indicate a livello governativo e regionale.

Le norme anti contagio che i datori di lavoro devono garantire nei cantieri edili comprendono infatti anche sanificazione periodica, misurazione della temperatura corporea, la ventilazione e molti altri accorgimenti.

Per maggiori informazioni sulle direttive in ambito edilizio, vi rimandiamo ancora una volta al nostro articolo sulla corretta gestione dei cantieri Covid-19.

Sicurezza in cantiere: a Saie Bologna un’area dedicata a questo tema

A Bologna, dal 14 al 17 ottobre 2020, si terrà la fiera SAIE – La fiera delle costruzioni: progettazione, edilizia, impianti. Un evento importante per chi lavora nel mondo edile e vuole rimanere informato sulle novità del settore.

Quest’anno l’importanza di questo evento sarà ancora maggiore perché si andrà oltre il semplice aggiornamento professionale ma ci si confronterà e, soprattutto, sosterrà reciprocamente nell’affrontare e gestire al meglio il tema della sicurezza all’interno dei cantieri.

Verranno presentati i temi più attuali in merito a normative, formazione, sicurezza uomo-macchina, sicurezza uomo-uomo, gestione della sicurezza post Coronavirus.

Vi aspettiamo a SAIE, la fiera delle costruzioni!

Scopri le prossime date di SAIE Bologna